Come costruire un campo da Padel: intervista a Claudio Galuppini

Categories Centri Sportivi, Consigli e Trucchi, L'angolo dell'esperto

Come costruire un campo da padel: Claudio Galuppini ci spiega quali aspetti fondamentali non vanno assolutamente trascurati per evitare di incorrere in gravi sanzioni.

Negli ultimi anni il padel ha cominciato a diffondersi in maniera sempre più capillare anche in Italia, tanto da indurre numerosi centri sportivi ad installare dei campi in modo da soddisfare la crescente domanda degli sportivi. Ma per consentire ai giocatori di potersi divertire in assoluta sicurezza, è necessario avere ben chiaro in mente che esistono degli standard e delle regolamentazioni specifiche per quel che riguarda la costruzione di un campo da padel. Noi di PrenotaUnCampo abbiamo parlato con Claudio Galuppini, titolare di Italian Padel, azienda leader nella costruzione di campi da padel.

Quali sono i difetti che un terreno non adatto può avere?

“Innanzitutto è bene che chi gestisce un centro sportivo sappia che per costruire un campo da padel esistono delle normative, non solo per la struttura del campo, ma anche per la pavimentazione. Per realizzare le opere edili su cui verrà installato il campo è necessario infatti chiede preventiva autorizzazione al comune di pertinenza e seguire le indicazioni che verranno fornite. Tramite il supporto di tecnico e di un geologo si deve effettuare la valutazione del terreno e realizzare le fondazioni in funzione dei dati raccolti. Tutto ciò che non è perfettamente a norma è da considerarsi abusivo, dunque chi decide di non operare secondo le normative vigenti deve essere consapevole di andare incontro ad eventuali responsabilità civili e penali. Un campo da padel comprende anche una struttura in acciaio e vetri che pesano anche 180 kg a lastra e che sono soggetti a sollecitazioni continue; per questo motivo devono avere un ‘adeguata resistenza stabilita dalla normativa relativa ai vetri installati in luogo pubblico. La giovane età del padel in Italia fa sì che ad oggi non ci sia una regolamentazione precisa. Si tratta di uno sport che ha avuto un enorme esplosione in Spagna ed è lì che viene posato il maggior numero di campi. Le normative Spagnole non sono però come quelle italiane e pertanto le conformità dei campi devono essere verificate nel paese di installazione”.

Nello sport più vicino al Padel per concezione, il Tennis, siamo abituati a distinguere i campi per la loro “velocità”. Nel Padel è possibile fare lo stesso distinguo, magari a seconda del tappeto utilizzato?

“Rispetto al tennis, il padel è un gioco molto più lento. I professionisti preferiscono per ovvie ragioni un tappeto più rapido, mentre amatori e neofiti prediligono superfici più lente, che necessitano di tempi di reazione più bassi e che anche con minore fisicità permettono di tenere in gioco più facilmente la pallina”.

Quali sono gli standard che garantiscono un “ring” di qualità? Da quali materiali è bene stare alla larga?

“Posto che gli stessi giocatori scelgono sempre le strutture più belle e scartano le più fatiscenti, è bene stare alla larga da prodotti che non siano totalmente zincati. Le problematiche non emergono subito ma dopo 1-2 anni ed il ripristino di un prodotto non zincato risulta impossibile. Se pensiamo ad una struttura che deve resistere 15-20 anni, aver fatto un investimento sbagliato si traduce in anni di preoccupazioni, malcontento ed eventuali responsabilità”.

Perchè bisogna fare attenzione a scegliere il vetro giusto e bisogna preferire il 12 mm?

“La normativa italiana non permette l’uso in luogo pubblico del vetro da 10mm temperato come utilizzato nei campi da Padel con modello “a pali”. Questo per far capire ai gestori che montando delle strutture con questo tipo di vetri si espongono a rischi tanto per loro quanto per i giocatori. E’ già successo più di una volta, in Italia, che vetri da 10mm come quelli usati in Spagna si siano rotti. Un centro sportivo di Torino è stato costretto a stare fermo per 25 giorni durante la stagione estiva – quella in cui teoricamente si gioca di più. Un danno economico non di poco conto”.

L’utilizzo di finiture più belle e costose ha un fine solamente estetico o fornisce comunque maggiori garanzie di solidità per la struttura?

“Delle finiture migliori rendono il campo innanzitutto più bello dal punto di vista estetico, ma soprattutto durano di più e sono più sicure. Come dicevo prima, un campo di padel deve durare 15-20 anni, per cui un gestore che abbia un minimo di buonsenso deve assolutamente affidarsi a strutture certificate, garantite e assicurate, con possibilità di ripristino qualora presentassero criticità o problematiche. Cercare di spendere meno per un campo da padel è l’errore più grande che un gestore possa fare: come detto in precedenza vuol dire andare incontro ad anni di preoccupazioni e di eventuali responsabilità civili e/o penali. In caso di sinistro con infortunio, si va incontro ad una serie di cose dal punto di vista burocratico che è preferibile evitare. Anche la stessa assicurazione, qualora dovesse verificare che il campo non rispetta le normative, potrebbe decidere di non rispondere o di pagare e successivamente richiedere indietro il denaro all’assicurato”.

A quali conseguenze va incontro un gestore il cui campo da Padel collassa e malauguratamente causa l’infortunio di un’utente?

“Il padel è uno sport fantastico con grandi margini di crescita a livello di business, ma bisogna fare le cose secondo i giusti criteri per stare tranquilli. Una precisazione: spesso a far propendere un gestore verso la scelta di acquistare materiali all’estero (soprattutto in Spagna) è il falso mito secondo cui comprando da un paese della comunità europea non si debba pagare l’iva. L’iva si paga lo stesso, e chi ha comprato senza pagarla sarà sicuramente oggetto di controllo da parte dell’agenzia delle entrate nei prossimi 3-4 anni. L’intrastat viene comunicato comunque telematicamente una volta effettuata la vendita, le verifiche magari vengono effettuate dopo 3-4-5 anni, ma prima o dopo vengono effettuate e le conseguenze sono gravi. Ribadisco: pensare di risparmiare con materiali di scarsa qualità è totalmente sbagliato. Solo a Roma in molti stanno già avendo a che fare con strutture arrugginite e con vari problemi che comportano costi tali da averli fatti pentire di aver importato le strutture dalla Spagna”.

Dicci cosa ne pensi, il tuo parere è importante ?