
Molti nel settore pensano che le generazioni di erba sintetica siano tre, quattro o addirittura cinque. In realtà ad oggi esistono solo due generazioni, le altre vengono utilizzate a fini commerciali. Parla l’esperto Daniele Gilardi, direttore marketing di Italgreen.
A che generazione di erba sintetica siamo in questo momento?
“Attualmente siamo alla seconda generazione. Molti parlano anche di terza, quarta e quinta generazione. In realtà queste ultime sono utilizzate solo a fini commerciali, cioè per spiegare le diverse tipologie di erba sintetica della seconda generazione”
Quale differenza c’è tra prima e seconda generazione?
“La differenza principale sta nei filamenti. Mi spiego meglio, esistono due tipi di filamenti: fibrillati e monofilamenti. I primi vengono usati per l’erba sintetica di prima generazione, i secondi per quella di seconda generazione. ”
Può spiegare a noi meno esperti la differenza tra filamenti fibrillati e monofilamenti?
“Certo. In pratica i manti fibrillati cercano di imitare la struttura reale dell’erba naturale che si compone di un “filo” largo e piatto che si va dividendo in fibre sempre più sottili. Ciò comporta innanzitutto una maggiore facilità nella estrusione del filo ed in secondo luogo una semplificazione nel processo di produzione dell’erba, dovuto alla larghezza della sezione del filo stesso, che favorisce l’“incollaggio” delle fibre al tessuto primario. Questo particolare procedimento avviene tramite il passaggio del manto dentro “forni” che arrivano a più di 100º e che permettono al Latex liquido sparso previamente su tutto il fondo del tappeto, di seccarsi e di assicurare le fibre al tessuto primario.
Negli anni 90′ poi, c’è stato un aumento della domanda da parte di altri sport -in primis il calcetto a 5. Per rispondere a questa esigenza, l’industria dell’erba sintetica si è spostata verso filamenti più sottili e performanti. Ci si è accorti che per certi tipi di sport era molto meglio usare fibre già separate,oltre che più morbide e sottili: nasce così l erba sintetica di seconda generazione, nonché ultima. I filamenti passano dall’essere fibrillati a monofilamentati. In riferimento ai monofilamenti, negli anni ci sono stati continui cambiamenti, ci si è sbizzarriti nel cercare forme sempre più varie e più strane. Ma qui si apre un discorso più ampio.”
Qual è la ragione di questi cambiamenti? Perché la voglia di cercare forme sempre differenti fra loro?
“Il nostro obiettivo è quello di aumentare in primis la resilienza e poi anche la morbidezza. La resilienza del filo è la parola magica nel mondo dell’erba sintetica.In fisica con la parola resilienza si indica la capacità di un materiale di ritornare al suo stato originale. Cosí è per l erba: un manto deve poter avere una buona resilienza per permettere al filo, una volta calpestato – dall’atleta, dalla palla, ecc – di ritornare ritto alla sua posizione iniziale. Manti con poca resilienza si “schiacceranno” a terra ed il risultato sarà un campo duro. La morbidezza è un’altra caratteristica importantissima. Infatti è necessario un filo soave per attutire gli impatti di caduta durante il gioco e per evitare eventuali abrasioni del corpo di un atleta che scivola sul manto”
Durante il corso degli anni è stata modificata più e più volte l’altezza del manto. Perché proprio l’altezza?
“Innanzitutto bisogna dire che un campo in erba sintetica si compone principalmente di tre elementi: l’erba, l’intaso di stabilizzazione e l’intaso prestazionale. Nel principio, essendo i campi pensati solo per il tennis, non c’era la necessità di inserire un intaso prestazione che aiutasse il gioco,si inseriva solo il quarzo per permettere il corretto rimbalzo della palla. I manti quindi erano molto bassi (massimo di 20mm). Altri sport invece, come il calcio, avevano bisogno di materiali aggiuntivi, oltre la sabbia, che dessero morbidezza al campo e che permettessero una maggiore praticità di gioco. Per questo si è passati ad aumentare la lunghezza del filo fino ad arrivare ad un’altezza considerata “standard” che varia dai 50 ai 65 mm.”
Le faccio un’ultima domanda, in che fase del ciclo di vita è al momento il settore dell’erba sintetica?
“Attualmente siamo in una fase di sviluppo.Fino a qualche anno fa i professionisti sportivi preferivano ancora l’erba naturale,pensando che i sistemi in erba sintetica non offrissero le stesse prestazioni. Finalmente sembra che questo luogo comune sia stato superato. Basti pensare che ormai l’erba sintetica è utilizzata per le più alte competizioni, come nel caso del campionato di serie A in Italia e in molte altre parti del mondo.”