
Sui campi da tennis gli uomini si sfidano, le donne si abbracciano. Può la diversità di genere, avere così influenza sull’approccio a questo sport?
Sembrerebbe che, così come nella vita, anche anche sui campi da tennis, gli uomini e le donne hanno un approccio estremamente diverso. Da buona appassionata di tennis quale sono,ho deciso di approfondire meglio la questione e di scoprire cosa si nasconde davvero dietro questo affascinante e controverso sport. Così, armata delle migliori intenzioni, ho iniziato a guardare partite ogni giorno , intervistando al contempo amici ,conoscenti e appassionati.
Per capirne di più, partiremo da una prima analisi generale, che ci aiuterà a conoscere i valori e le caratteristiche del tennis. Poi , scendendo più nello specifico ,cercheremo di scoprire quali sono le differenze tra tennis maschile e femminile.
Sport individuale vs sport di squadra
Se è vero che il concetto di sport è universale, sono tante le variabili che potremmo considerare per capire cosa spinge gli sportivi ad appassionarsi ad uno sport piuttosto che ad un altro. La distinzione più immediata è quella tra sport individuali e sport di squadra.
Il calcio, così come la pallavolo e il basket vengono comunemente associati a valori quali il senso di appartenenza, l’amicizia, lo spirito di gruppo, la condivisione .Tutti sintomi e sinonimi di una forte socializzazione.
Al contrario, il tennis è per definizione uno sport individuale, in cui si compete da soli o al massimo in coppia con un partner, nel caso di doppio. Secondo quanto affermato dai filosofi del tennis, i valori tipici di questo sport sono la spiccata competizione, la lotta contro l’avversario fino all’ultima battuta, una vera battaglia tra due protagonisti, dei quali uno solo uscirà vincitore.
Dopo aver quindi categorizzato il tennis come sport individuale, bisogna procedere con il definire il profilo del giocatore di tennis, il “tennista”, come egli viene comunemente indicato, praticando una ulteriore distinzione di genere, che va a separare i tennisti uomini dalle tenniste donne.
La differenza tra uomini e donne nel tennis
Innanzitutto bisogna definire secondo una matrice psicologica il concetto di “mascolinità” e quello di “femminilità”. La mascolinità va comunemente ad indicare quell’insieme di stereotipi associati alle caratteristiche psicologiche maschili, come la voglia di potere , l’ambizione, la focalizzazione al risultato e l’animo fortemente competitivo. In netta contrapposizione con lo stereotipo di mascolinità si pone quello di “femminilità”, dove riconosciamo comunemente valori quali solidarietà, assertività, capacità di creare a mantenere relazioni sociali di varia natura.
Tali considerazioni psicologiche possono poi essere adattate all’ambito sportivo del tennis, contribuendo alla costruzione del profilo del tennista uomo e della tennista donna.
Ma in che modo? Il tennis è uno sport fortemente solitario: si entra in campo contando solo sulle proprie forze, avendo spesso come unici compagni e strumenti la propria racchetta ed una manciata di palline gialle. Tutto il resto, pensieri, distrazioni, tifosi, affetti, amici, sono tenuti a restare al di fuori del campo di gioco. L’unica cosa che conta è l’individuo. Bisogna lottare, competere, concentrarsi, segnare e battere l’avversario, annientare il nemico e le proprie paure ed incertezze.
Da un punto di vista psicologico, secondo la nostra descrizione, questo profilo combacia alla perfezione con il prototipo del tennista maschio.
La donna, per contro, è portata nel tennis ad un individualismo costruttivo, complesso, profondamente diverso da quello maschile. L’avversario non è di per sé un nemico da affrontare, da battere ad ogni costo: è più uno strumento indispensabile, il mezzo attraverso il quale ha la possibilità di mettersi alla prova, esprimersi, giocare, dare il meglio di sé e vincere.
Un’altra maniera, insomma, di vedere uno stesso sport: la cosiddetta altra faccia della medaglia.
La tennista donna tende quindi a “combinare il proprio gioco con quello dell’avversario”, come in una danza, come volendo ridurre la partita ad un equilibrio dosato e ben calibrato. In una sorta di “individualismo socievole”, come piace definirlo al filosofo del tennis Carlo Magnani, la tennista donna rispetta la propria avversaria, con la quale, nonostante la sfida, nonostante la voglia di lotta , ella si riconosce, riscoprendo in lei le sue stesse paure e debolezze .
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